Impermeabilizzare una striscia a LED: gli errori da evitare

In molti si chiedono e ci chiedono come sia possibile impermeabilizzare una striscia a LED. Diciamo innanzitutto che le strip LED possono avere diversi gradi IP di protezione, da quelli più bassi (per uso esclusivo interno) a quelli intermedi (per luoghi esterni riparati, come portici e tettoie) fino a quelli prettamente outdoor, come ad esempio ponti in legno, strutture decorative all’aperto, scale del giardino, ecc… Come scritto più volte in questo blog, le strisce IP con maggiore protezione hanno un grado IP di 68. Questo punteggio viene assegnato solo alle strip che risultano completamente impermeabili alla pioggia e agli agenti atmosferici, inclusa condensa, rugiada, brina o neve. E qui si potrebbe essere indotti a un primo errore: comprare una strip con IP 68 e collocarla senza prendere nessun altro accorgimento! Una scelta poco lungimirante, che ci aiuta a introdurre la nostra lista di sbagli più comuni quando si tenta di impermeabilizzare una striscia a LED. Scopriamoli insieme!

1) USARE STRIP LED SENZA ADEGUATE BARRE (PROFILI)

Il segreto di Pulcinella per non avere problemi con le strip LED in spazi soggetti a pioggia è quello di chiudere le strisce stesse all’interno di profili o barre idonee. Si tratta di semplici canalette di solito in alluminio, con sezione quadrata, rettangolare o a trapezio. Le barre si applicano con della colla o con del biadesivo lungo i gradini delle scale, sulle rampe di accesso, sotto le tettoie di una casetta degli attrezzi e così via. La funzione della barra è quella di proteggere la strip contro ogni evenienza, dai raggi del sole alla polvere trasportata dal vento. In caso di dubbi, ti invitiamo ad approfondire la questione alla pagina barre a LED su misura del nostro sito web.

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2) IMPERMEABILIZZARE LE STRISCE LED CON SIGILLANTE

Altro errore piuttosto comune quando parliamo di strip LED impermeabilizzate è quello di usare del sigillante per ricoprire la striscia. Che sia di alta o bassa qualità, il sigillante negli anni è destinato a deteriorarsi, screpolandosi e lasciando trasparire minuscole fessure dove l’acqua si insinua. È inevitabile, specie se la strip è esposta al sole e a sbalzi termici continui. Il sigillante può senz’altro coprire una striscia e renderla impermeabile, ma la sua applicazione deve essere per forza rinnovata ogni due o tre anni al massimo.

3) LASCIARE ESPOSTI ALLE INTEMPERIE I CONTATTI ELETTRICI

Impermeabilizzare una strip LED per poi dimenticarsi dei contatti elettrici non ha alcun senso. Ci sono ottimi articoli sia online che nei negozi specializzati (ad esempio di modellismo) che consentono di realizzare cablaggi stagni collegando positivo e negativo delle strip a 12/24 volt (o cavetti in corrente alternata per le strip a 220 volt). Una possibilità che deve essere tenuta in considerazione nel momento in cui si rende necessario aggiungere spezzoni di filo. Una semplice stagnatura non basta, men che meno un giro di nastro: alla lunga i fili potrebbero scoprirsi con conseguenze nefaste per le strip collegate.

4) SCEGLIERE NASTRO O LACCA COME IMPERMEABILIZZANTE

Alcuni produttori hanno cominciato a distribuire nastri adesivi e lacche impermeabilizzanti. Si applica il nastro o si spruzza la lacca sulla strip e come per magia… si ottiene un risultato simile a quello del sigillante al silicone! I primi anni la tenuta resiste, ma è opportuno ricordare che nel tempo sia il nastro che la lacca tenderanno a disgregarsi, lasciando esposta la strip alla penetrazione dell’acqua. Noi di LEDIT consigliamo l’abbinamento strip LED con grado IP68 e barre in alluminio su misura, anche per una questione di passaggio della luce. La protezione sarà decisamente superiore rispetto a quanto si potrebbe ottenere altrimenti con strip non impermeabili e lacche o nastri sigillanti: provare per credere!

5) COLLEGARE LE STRIP LED SENZA FUSIBILI DI PROTEZIONE

Ultimo errore di questa lista riguarda l’impiego di un fusibile a protezione non tanto dell’impianto quanto della strip o delle strip a esso collegate. La maggior parte delle strip lavorano infatti a tensioni basse, pari a 12, 24 o 48 volt. Altre, seppur meno diffuse, funzionano a una tensione normale di 220 volt, così da facilitare il collegamento alle prese domestiche (plug and play). Nel caso delle strip con tensioni basse è bene prevedere l’integrazione di un fusibile, un piccolo dispositivo che ha la funzione di “saltare” qualora ci fossero cortocircuiti o sbalzi di tensione. La pioggia può creare questi imprevisti e piuttosto di buttare un’intera strip conviene sostituire soltanto il fusibile!

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